Si parla spesso di feedback negativi ma ti sei mai chiesto quali sono gli ingredienti principali di un buon
feedback positivo?
In questo articolo voglio prendere in considerazione i cinque principali ma va da sé che la molteplicità delle situazioni rende tutto ciò una semplificazione che ha lo scopo di fornire spunti di riflessione e confronto.
Vediamo dunque quali sono questi 5 ingredienti per dare un feedback positivo efficace:
- Sugar free: il primo ingrediente di un buon feedback positivo
Eh, lo so, non vale perché questo è un non ingrediente!
Ma va di moda così oggi, dirti cosa non c’è dentro a un prodotto.
E’ una sorta di “prima di dirti cosa c’è dentro voglio subito che tu sappia che l’olio di palma non c’è,
né ci sono zucchero, latte, uova, arachidi o altri allergeni”.
Così la prima cosa che vorrei che tu sapessi è che un buon feedback positivo non contiene zucchero
o ne contiene in piccolissime quantità.
Dire all’altro: “come sei bravo!” oppure “sei la migliore!” può fare piacere nell’immediato ma come
uno zuccherino che si scioglie in bocca velocemente lascia poco nutrimento al nostro corpo.
Anzi, nel lungo periodo può farci del male.
In cosa sono bravo?
In cosa sono la migliore?
Se l’obiettivo del feedback è un obiettivo di crescita e miglioramento qui c’è poco da prendere. - Riconoscimento: il secondo ingrediente di un buon feedback positivo
Questo è davvero un ingrediente ed è il valore che sta alla base del feedback positivo.
Riconoscere a una persona ciò che di buono sta facendo porta la persona stessa a sentirsi
apprezzata, valorizzata e ne accresce l’autostima ma soprattutto l’autoefficacia cioè la stima del
proprio saper fare.
Il riconoscimento va a sottolineare azioni e comportamenti da incentivare sia per la persona stessa
che per l’intero team facendo però attenzione a non cadere nel confronto disfunzionale che crea
invidie e fraintendimenti. - Precisione: il terzo ingrediente di un buon feedback positivo
Come detto sopra se ti dicessero solo quanto sei brava/o potresti non comprendere a cosa si
riferiscono ma riconoscerti una specifica qualità, una precisa competenza rispetto a un task o una
specifica abitudine, è molto diverso.
Attraverso questo riconoscimento saprai di essere sulla buona strada rispetto a quella cosa e va da
sé che, o ne prenderai consapevolezza per la prima volta o ne avrai conferma. - Equilibrio emotivo: il quarto ingrediente di un buon feedback positivo
Magari penserai: ”ma come, anche ricevere un feedback positivo può essere difficile?”
Certo!
Ci sono persone, e chi ti scrive è una di quelle, che a ricevere un feedback positivo si imbarazzano
tantissimo e quindi tendono poi a sminuire con frasi del tipo “Ma no, per così poco” oppure “E’
stata pura fortuna” quando sarebbe sufficiente rispondere con un grazie.
Insomma anche nel feedback positivo questo ingrediente è davvero importante. - Q.B.(quanto basta): il quinto ingrediente di un buon feedback
Puoi anche chiamarlo “il troppo stroppia” o “raccomandazioni: non eccedere nell’uso”.
Dare feedback positivi nella modalità corretta è di certo un’ottima abitudine di cui troppo spesso ci
dimentichiamo dando per scontato l’impegno e la qualità del lavoro altrui.
Non deve però diventare ridondante ai limiti del nauseabondo.
Un conto è dare il giusto riconoscimento all’altro per un lavoro ben svolto e un conto è incensare di
continuo.
Si rischia in questo modo di gonfiare eccessivamente la persona, accrescendone oltre misura
l’autostima.
Il rischio è quello di creare i famosi “giganti dai piedi d’argilla”, facilmente offendibili e permalosi
davanti a una critica o a un feedback negativo perché abituati a essere osannati.
Ed ecco che oltre ai 5 principali ingredienti è come sempre il giusto equilibrio a rendere la ricetta di
successo, ma non solo.
La pratica continua affiancata dalla giusta dose di osservazione e taratura (con l’obiettivo del
miglioramento) ti porteranno a rendere il feedback positivo una pratica funzionale e di ottimo supporto alla performance per te, il tuo team o la tua azienda.
Il nostro innovativo modello di feedback individua in particolare uno di questi ingredienti come quello che può davvero fare la differenza.
Sei curioso?
Scopri di più sul nostro workshop “La cultura del feedback” e non esitare a farci domande in merito, saremo lieti di risponderti.
Buoni feedback!